Nella disciplina dell’Ashtanga Vinyasa Yoga oltre alla pratica individuale assistita - stile Mysore - è sicuramente d’aiuto ogni tanto partecipare alle classi guidate in sanscrito, ma in che senso è fondamentale? Perché durante questa classe avviene il ripasso dei vinyasa ed il conteggio ad essi associato (corretto numero di respiri connessi al movimento).
Ad ogni vinyasa è associato un numero, e questi numeri non sono a caso, ma al contrario come “il filo per una collana è ciò che tiene insieme le perle, così il respiro contato tiene insieme le posture”.
Il conteggio è un mantra, pulisce dalle storie non necessarie, contando i respiri la mente rimane concentrata, si focalizza all’interno. Durante la guidata in sanscrito non si ricevono indicazioni tecniche sulle posture, l’insegnante dà il ritmo attraverso il conteggio, e cerca di portare la classe ad un livello di concentrazione attiva. Il conteggio pulisce la mente, libera dalle associazioni ordinarie e insegna a rimanere nel presente.
Una mente concentrata è d’aiuto e di sostegno alla pratica (e alla vita), quando l’attenzione è dispersa, anche il prana è disperso.